Viviamo in un tempo per cui la normalità diventa un fatto straordinario e lo si vede nella lettera coraggiosissima della nota presentatrice che ha avuto gli attributi, cosa insolita tra gli zerbini e servitori dello Stato, nel condannare la linea editoriale di una testata radiotelevisiva che fino ad un decennio fa veniva considerata tra le migliori nel panorama europeo e non solo.
Questo comunicato stampa della giornalista dovrebbe suscitare il clamore tra la gente ma a quanto pare e per una buona fetta dell'elettorato italiano che dalle urne ha permesso a questo schieramento di governarci, si continua a rimanere insensibili e non ci accorgiamo che il sistema Italia sta andando, in una forma questa volta patologica ed irreversibile, alla deriva.
Per certi versi rimpiango gli uomini della Prima Repubblica e per arrivare a dire questo vuol dire che il fondo toccato non ci permetterà assolutamente, se caso mai dovessimo cercare di cambiare rotta, di risalire la china e quindi di iniziare a sperare nella ricostruzione di un paese normale.
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