UN TRAGUARDO SACROSANTO NELLA VITA DI OGNUNO DI NOI: RITROVARE LA SEMPLICITA’ NELLE COSE




Fino a poco tempo fa, prima che rincontrassi i miei due vecchi amici e colleghi di lavoro, la mia vita era sempre stata costernata da alcuni dilemmi. Uno in particolare era questo: la strada da percorrere, per quanto mi riguardava, non l’ho voluta mai cercare e deciderla a priori. E ho sempre dato preminenza agli altri. Ho sempre agito per far piacere agli altri, non amandomi completamente. Ho sempre vissuto per la gloria.

A volte ne esploravo una per poi ritrovarmi a percorrerne un'altra. Non mi ponevo nemmeno il problema di comprendere se fosse stato giusto abbandonarla oppure se fosse stato meglio percorrerla fino in fondo.
Ero completo sempre e solamente a metà. Mentre imparavo qualcosa, stancandomi immediatamente, volevo già proiettarmi su altre sfide più stimolanti. E non permettevo, economicamente parlando, di fare tesoro delle esperienze sul campo maturato.

Era senz’altro solo una questione di immaturità o di carattere. Forse avevo ed ho troppa sete di sapere cose nuove. Per cui non volevo assolutamente comprendere cosa fosse giusto o sbagliato e ad occhi mi buttavo a capofitto su aspetti lavorativi nuovi, perdendo puntualmente il focus.

C’erano periodi in cui mi svegliavo con il solo pensiero di fare le cose in grande e ci riuscivo dando nettamente un senso alle mie giornate lavorative, riuscendo a centrare consensi tra la gente e io mi ritrovavo ad essere una persona ricompensata in tutti i sensi.

Poi magari periodi in cui diventavo incompleto e desideroso di fare altro. Mi facevo mille domande, il territorio mi deludeva totalmente in quanto non rispondeva alle mie richieste di crescita e tutto il mondo, ai miei occhi, si mostrava incomprensibile.

Insomma percorrevo una parte di strada per poi tornare indietro, facevo un passo avanti e due di lato. E questi miei comportamenti avrebbero segnato per sempre le mie scelte future, facendomi vivere in un disagio costante. Probabilmente è per come sono fatto, per la mia sensibilità, per non essere un ragazzo cinico e pragmatico.
Poi ad un tratto ti accorgi che l’unica svolta possibile è quella di prenderla in mano le redini della propria vita, con la sola forza delle proprie idee e contrassegnandola con gli unici ingredienti fondamentali: il coraggio delle scelte e la costanza nel perseguire un obiettivo. Ripeto la costanza nel perseguire un obiettivo. Non sarà facile ma penso di liberarmi dai miei limiti caratteriali solamente se riuscirò a concentrarmi su me stesso, chiudendomi al mondo. Per poi ripresentarmi ad esso con la fierezza stampata sul volto. E da quel momento poter arrivare a raggiungere con superbia ogni obiettivo prefissato.

E qui allora che focalizzo l’attenzione su due persone speciali, Gino e Diana che hanno permesso alla mia vita, con lo sprono e l’incoraggiamento che solo loro riescono a dare, di intraprendere un percorso soltanto tenendo conto della semplicità e della linearità.

E con queste premesse prevedo come unico scopo primario il raggiungimento della pienezza professionale ed umana.

Questo vorrei che giungesse a chiunque condivida con me o abbia condiviso con me dei momenti unici ed irripetibili.

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